Osho: La Gratitudine è un Prezioso Processo Alchemico (parte 1)

Tutto accade a chi è contento, perché la soddisfazione è tutto! Non è un risultato, non devi far pratica per imparare ad accontentarti in modo che tutto ti accada: il divino, la beatitudine e il nirvana, no. La soddisfazione in sé è il punto. Un essere umano contento è consapevole del fatto che la soddisfazione è tutto, tutto quanto è già accaduto. Il suo dire di sì si espande sempre di più. Il suo essere è sempre più sintonizzato con l’accettazione.

Diventa sempre più consapevole del fatto che in ogni circostanza le cose sono come dovrebbero essere.

Se sei puro, accontentarti è possibile. Significa vedere il Tutto nella sua immensa bellezza. Accontentarti ti viene naturale se osservi il mattino, quanto è bello; se osservi il pomeriggio, quanto è bello; se osservi la notte, quanto è bella. Se riesci ad osservare quel che ti circonda, costantemente, in questo flusso di meraviglia.

Ogni istante è un miracolo, ma tu sei completamente cieco. I fiori sbocciano e non li vedi mai; i bimbi ridono e non li ascolti mai; i fiumi cantano e sei sordo; le stelle danzano e sei cieco. I Buddha arrivano e cercano di svegliarti, ma sei profondamente addormentato. In questo modo, non è possibile farti contento.

Accontentarsi significa essere consapevoli del fatto che tutto quel che cerchi è già qui. Se riesci a renderti appena appena conto di quel che già accade, che cosa ti puoi aspettare di più? Pretendere di più sarebbe vera e propria ingratitudine. Se riesci a vedere il tutto, semplicemente ringrazierai. Sentirai un’immensa gratitudine provenire dalle profondità del tuo essere. Ti troverai a dire: “Va tutto bene, tutto è bellissimo, tutto è santo. Sono grato perché non me lo sono guadagnato e mi è stata data la fortuna, l’opportunità di vivere, di respirare, di sentire, di vedere gli alberi fiorire e di udire gli uccelli cantare”.

Se riesci a esserne consapevole… basta solo un po’ di consapevolezza e ti accorgerai che non hai nulla da cambiare, nulla da desiderare. Ti è già stato dato tutto quello di cui hai bisogno. Non riesci a rendertene conto per via delle tue lamentele, sei immerso in una nuvola di lamentele, di negatività. I tuoi occhi sono annebbiati dal fumo e non riesci a scorgere la fiamma. Dovunque tu vada, vedrai sempre il desiderio come l’orizzonte… laggiù, da qualche parte nel futuro. Sarà sempre così. E quando proietti il desiderio nel futuro, sei scontento. Ed essere scontenti è l’inferno. Quando riesci a comprendere questo, guardi la realtà non attraverso lo schermo del desiderio, ma nell’immediato, direttamente. Metti da parte il desiderio e osservi, semplicemente. Apri gli occhi e tutto appare talmente perfetto.

Io l’ho provato! Ecco perché ve lo dico. È talmente perfetto che non c’è nulla da migliorare. A quel punto, sei davvero contento. Il sole bruciante del desiderio sparisce e la brezza silenziosa della sera, l’oscurità, scendono su di te e presto di avvolgeranno, sarai avvolto nel calore della notte, nell’utero della felicità. Accontentarsi è un modo di vedere, ma accade solo quando sei innocente, leggero, senza pesi.

leggi la seconda parte del messaggio qui!

Tratto da Osho Times Ott. 2009

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