Tenete un diario alimentare – C’è un modo per sapere se il vostro comportamento a tavola è normale e ha la prerogativa di mettere in armonia i due cervelli? Si, ed è semplice: comprate un taccuino che porterete con voi; vi annoterete il vostro comportamento e le vostre reazioni alimentari, fisiche e psichiche.
Durante la prima settimana potrete notare gli errori principali che probabilmente state commettendo da anni. Dopo questi sette giorni di osservazione, dovrete modificare le vostre abitudini. Alla fine della quarta settimana, avrete eliminato definitivamente i vostri errori e osserverete gli effetti positivi del mio metodo non soltanto sulla salute della pancia, ma anche su tutti i disturbi funzionali e sul sistema nervoso centrale. Diventerete allora il dietologo di voi stessi.
Il numero dei pasti – La giornata ideale prevede tre pasti fra cui inevitabilmente la prima colazione. Secondo l’attività (fisica o intellettuale), si possono aggiungere un break a metà mattina e una merenda il pomeriggio. Eliminate ogni forma di mangiucchiamenti, giorno e notte.
Le ore del pasto – È necessario rispettare un intervallo di almeno quattro ore fra un pasto e l’altro, di tre ore in casi di attività fisica o intellettuale intensa.
L’ambiente del pasto – Dovete essere rilassati, mangiare seduti, in un ambiente tranquillo. Il rumore ha effetti negativi sul processo di assimilazione.
L’assunzione lenta dei cibi – È indispensabile per il processo di assimilazione-eliminazione, fondamentale perché la saliva possa mescolarsi con gli alimenti.
L’alimentazione come piacere – L’alimentazione deve essere dettata dai vostri gusti, ispirata dall’appetito e segnata dalla varietà
Il fumo – Il fumo è il nemico mortale delle vitamine, da bandire assolutamente a tavola. Una sigaretta significa dodici minuti di vita in meno: fate un pò i vostri calcoli…
Lo stress a tavola – Se siete stressati, sotto gli effetti di un’emozione, di una contrarietà, aspettate qualche minuto prima di mettervi a tavola e praticate la mia respirazione addominale
Il menu ideale – Deve prevedere le tre categorie di alimenti (glucidi, protidi e lipidi), vitamine e oligo-elementi, e variare da un giorno all’altro e da un pasto all’altro.
Le bevande – Evitate categoricamente, a tavola, qualsiasi bevanda zuccherata e non bevete più di un bicchiere di vino o di birra, presi possibilmente a metà pasto. Variate le acqua minerali.
Alzandovi da tavola – Dovete sentirvi bene, riposati, distesi e in forma.
Da una a tre ore dopo il pasto – State attenti alla digestione. Osservate quali alimenti non sopportate fisicamente (acidità, gonfiori, spasmi, colpi di stanchezza, sonnolenza) e psicologicamente (mancanza di concentrazione, di energia, nervosismo). Non eliminate nulla, ma riducete la quantità e invertite l’ordine dei piatti. Ad esempio: il melone o il pomodoro, che non tollerate all’inizio del pasto, saranno digeriti molto bene a fine pranzo; un carciofo intero può dare gonfiori, mentre mezzo carciofo sarà ben digerito, le verdure crude sono più digeribili a fine pasto che non all’inizio. Riducete la quantità di dessert zuccherati, poiché lo zucchero rallenta la digestione.
Tratto dal libro “La Salute Viene dalla Pancia” di Pierre Pallardy
Puoi trovare la recensione QUI.
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