Ora che la luna non è più nel segno dei Pesci possiamo mettere meglio a fuoco cosa ci sia successo lo scorso fine settimana e durante il novilunio di lunedì scorso. Per diversi giorni, è stato come se le energie lunari ci avessero trasportato in un mondo parallelo dove abbiamo avuto la possibilità di esplorare pensieri, ricordi, sogni, speranze ed emozioni. È stato come un continuo navigare tra acque passate, presenti e future, ma senza mai essere del tutto nelle une o nelle altre, e soprattutto senza mai toccare terra.
Ma a cosa è servito questo lungo viaggio nel nostro mondo interiore?
La speranza è che ci sia servito a vedere cosa teniamo nascosto dentro di noi per comprendere cosa va riportato alla nostra mente cosciente e alla luce di chi siamo ora.
Se durante questo viaggio, siamo riusciti a riunirci con parti di noi che avevamo abbandonato in qualche angolo oscuro, a riportarle alla luce e a riabbracciarle, allora avremo usato al meglio le energie della luna nuova in Pesci.
Come ben sappiamo, i noviluni sono il periodo ideale per stabilire nuove intenzioni e piantare i semi di quello che vogliamo manifestare. Tuttavia, non sempre riusciamo a fare questo esercizio quando arriva la luna nuova, e spesso sono le nostre paure che ci impediscono di farlo.
La paura di fallire e di soffrire, per esempio, possono impedirci d’immaginare dei cambiamenti nella nostra vita. Oppure, il dubbio e l’incertezza possono annebbiare il nostro discernimento e ci ritroviamo a non sapere bene che semi piantare, dove e perché. Quando la confusione si fa strada in noi, finisce sempre per immobilizzarci in un modo o nell’altro.
Ecco che lo scorso fine settimana abbiamo avuto la possibilità di entrare in contatto con quelle parti impaurite di noi stessi, quelle parti che dubitano, che non trovano il coraggio di riprendersi in mano la responsabilità della propria vita e delle proprie scelte.
Se siamo riusciti a guardarci dentro e a osservare con calma le nostre incertezze e le nostre debolezze e ad aprire loro le braccia della compassione, allora avremo gettato i semi di una guarigione e di un cambiamento molto più profondi e duraturi.
Se cambiamo i comportamenti che ci fanno rifuggire quello che è dentro di noi a favore di un maggiore ascolto e una maggiore consapevolezza di quelle che sono le nostre esigenze più vere, possiamo davvero iniziare un percorso di guarigione che ci condurrà a una vita più armoniosa e significativa.
Pertanto, l’invito è quello d’intendere di volere tornare a dirigerci verso mete che rallegrino il nostro cuore quando le visualizziamo, senza dimenticare di fermarci spesso lungo il nostro cammino per respirare profondamente, ascoltare il nostro corpo, ammirare la natura, stare in mezzo alla natura, riposare, riflettere e avere il coraggio di ascoltare la nostra guida interiore. In poche parole, senza dimenticare di goderci il viaggio.
E se durante il viaggio, avremo l’opportunità di fermarci per aiutare il cammino di qualcun altro, lo faremo in pace, in silenzio e senza aspettarci nulla in cambio.
Alla prossima luna…
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