Lo Strumento di Cura n.1 – La Forza dell’Acqua (parte 1)

L’acqua è un fluido molto particolare, come avete già appreso nel capitolo dedicato alla informazione vitale. L’acqua naturalmente rappresenta lo strumento privilegiato, il mezzo di purificazione per eccellenza, questo è un dato di fatto. Tuttavia l’acqua possiede anche qualità di cui si parla di rado. Qui vorremmo approfondire la sua particolare proprietà che si potrebbe denominare “capacità di decontaminazione”. È proprio grazie a questa sua capacità che l’acqua, nell’ambito della cura del corpo, assume un’importanza molto maggiore che quella di semplice mezzo per pulire il corpo da polvere, batteri, sudore e altro: l’acqua porta via l’irraggiamento e scarica la nostra tensione.

Provate a ripensare brevemente al capitolo sull’informazione vitale. In un certo senso l’informazione posseduta da un essere vivente o da un oggetto (alimento, medicinale, erba medica, eccetera) potrebbe essere definita una forma di radiazione. L’informazione vitale o distruttiva, infatti, si può concentrare e arricchire. Vi siete mai chiesti come mai le persone tendono a cantare volentieri nella vasca da bagno o sotto la doccia? Anche quando in genere non hanno la voce più intonata del mondo? Forse perché non li sente nessuno? No, perché l’acqua al contrario è uno dei migliori conduttori di onde sonore. La casa trema quando si canta nella vasca. Ma allora perché?

Come vi sentite quando, dopo esservi alzati al mattino, vi prendete il tempo di farvi la doccia con tutta calma, lavarvi i capelli, pulirvi bene i denti, farvi la barba, magari truccarvi e in generale fare qualcosa di buono per il vostro corpo? Come vi sentite poi in auto, sull’autobus, nelle prime ore sul posto di lavoro? E come vi sentite quando non lo fate?

Come trascorrete la notte se la sera prima siete andati a letto senza fare la doccia, senza struccarvi, senza lavarvi i denti, solo perché eravate troppo stanchi? Come vi svegliate al mattino (naturalmente, non vogliamo rovinarvi il gusto di fare un eccezione)? Perché dieci bambini in piscina fanno tre volte più confusione che al parco giochi?

Quando entriamo in contatto con l’acqua, abbiamo a che fare con il mezzo di trasmissione d’informazioni più potente del mondo. All’acqua possiamo affidare tutte le preoccupazioni, i fardelli, gli avvenimenti opprimenti del passato affinché li trascini via. Potete chiedere all’acqua di darvi la forza e d’irrobustirvi per gli impegni che vi aspettano, e lei vi farà questo piacere. L’acqua è in grado di portare informazione vitale e di eliminare informazione distruttiva.

Questa forza dell’acqua è distribuita in maniera diversa. Esistono fonti e corsi d’acqua che devono essere puri da un punto di vista fisico, devono essere potabili, per poter essere utilizzabili dall’uomo. Alcune fonti tuttavia sono così impregnate d’informazione vitale, che neppure un marcato inquinamento può togliere loro le proprietà curative e liberatorie. Molte fonti d’acqua, alcune miracolose, testimoniano questa circostanza, come ad esempio il fiume Gange, nelle cui acque gravemente inquinate è possibile fare il bagno e purificarsi in profondità nel fisico e nello spirito senza problemi. L’acqua morta invece fatica a pulirvi.
L’acqua libera. Tra l’altro dalle “radiazioni” alle quali siamo esposti e che dobbiamo scaricare quotidianamente. Non ci vengono in mente definizioni migliori di “radiazione” e “sovraccarico”. Sono pur sempre i termini più precisi per descrivere la realtà. Nel linguaggio corrente ci capita infatti spesso di sentire l’espressione “essere sovraccarichi”.

È probabile che il vostro intuito e la vostra esperienza vi facciano capire sempre di più quale sia il ruolo svolto dalla vostra stessa attività mentale per l’accumulo di radiazioni, indipendentemente dalla provenienza di tali pensieri. I bambini sensibili, ad esempio, che si mordono le unghie, tentano in questo modo i trasferire il sovraccarico di radiazioni delle loro mani – conseguenza di una tensione interiore che non riescono a sfogare – sui denti. In questo caso potrebbe essere utile sciacquare spesso le mani con acqua fredda. Se si nutrono pensieri la cui realizzazione porterebbe a forti contrasti, una doccia può servire a scaricarsi.

Lo strato corneo che ci riveste è una sostanza vivente che può immagazzinare sporcizia, polvere e soprattutto radiazioni. I capelli lunghi, ad esempio, possono caricarsi fortemente nel corso di una giornata, in particolare se si utilizzano sostanze chimiche aggiuntive come gel per capelli, eccetera. Sarà capitato anche a voi di provare il desiderio di tagliare radicalmente i capelli! Spesso si viene presi da questo impulso che – stranamente – scompare non appena ci si lava i capelli. Se avete la tendenza a soffrire spesso di mal di testa ed emicranie, provate un taglio di capelli corto, rinunciate a tutti i prodotti per capelli che non vanno sciacquati e mattina e sera versate dell’acqua fredda sul capo.

L’ultima goccia che spezza una imponente diga è qualcosa di minuscolo, impercettibile. L’ultimo sintomo che fa esplodere una grave malattia può essere una cosa minuscola, impercettibile. Ad esempio, il continuo accumulo di carica di una barba che non viene lavata scrupolosamente ogni giorno. Le persone con la barba dovrebbero usare acqua in abbondanza e curare il più spesso possibile il loro accessorio.

Chi deve stringere molte mani, si carica nel giro di poco tempo e dovrebbe lavarsi spesso le mani. I frequenti eczemi alle mani dei parrucchieri derivano non solo dall’utilizzo di prodotti chimici, bensì anche dal fatto che essi prendono con le mani il sovraccarico dei clienti.

Alcuni oggetti, i materiali artificiali, i metalli, il legno e persino alcuni cibi possono essere intensamente irraggiati – più sono a buon mercato, più è probabile. La carica che essi trasmettono alle persone che vi entrano in contatto può essere eliminata attraverso l’acqua. È il motivo principale per cui non bisognerebbe mai mettere giocattoli sotto il letto dei bambini. Spesso sono questi la causa di un sonno agitato.

Tratto dal libro “Se Segui la Luna Tutto è permesso” di J. Paungger – T. Poppe

Leggi anche: Lo Strumento di Cura n.1: la forza dell’Acqua (parte 2)

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