La Nostra Pelle: Che Cos’è e Cosa Si Può Fare

Senza contatto fisico, senza i dolci piaceri che la pelle può sperimentare e trasmettere all’intero corpo, non esiste salute.

Non ci riferiamo soltanto a quel regno meraviglioso, a quell’elisir di lunga vita che è una sessualità vissuta gioiosamente. No, il contatto fisico è importante in sé e per sé. Gli stati d’animo e fisici si riflettono direttamente sulla pelle, dall’interno all’esterno. Emozioni momentanee ci fanno impallidire, arrossire, si manifestano nella pelle d’oca, nei brividi freddi e nelle vampate di calore. Condizioni di paura e sfinimento scuriscono le zone sotto gli occhi, allo stesso modo come fanno prodotti caseari senza valore e un cattivo funzionamento dell’apparato renale. Una circolazione sana colora di rosa la superficie della pelle e la riscalda; un fegato malato la rende giallognola, fredda e umidiccia. Una cattiva alimentazione la può seccare o renderla troppo grassa. Uno stato d’animo oppresso può renderla insensibile o ipersensibile.

Perché allora dimentichiamo tanto spesso il percorso contrario, dall’esterno all’interno? Lo stato e le percezioni della pelle influenzano in maniera decisiva gli organi interni, la circolazione, l’umore e lo stato d’animo. Cosa succede quando il vostro partner vi accarezza i piedi o il viso? La mano che accarezza tranquillizza un animale spaventato o un bambino ferito, un panno fresco azzurro può alleviare un micidiale mal di testa: sono effetti che conosciamo bene tutti. Questo intimo rapporto tra la pelle e sistema nervoso centrale ci ricorda che le interazioni di questo mezzo così familiare sono molteplici. Non per niente anche la Bibbia accenna al fatto che i medici del futuro cureranno con il solo aiuto delle mani…

Tutte le volte che tocchiamo qualcosa, prendiamo coscienza sia di noi stessi sia dell’oggetto che tocchiamo. In questo modo possiamo renderci conto di essere più solidi dell’acqua, più morbidi del ferro, più duri del cotone, più caldi del ghiaccio, più lisci della corteccia, più ruvidi della seta, più umidi della farina, così via. Ciò significa che non tocchiamo mai semplicemente una cosa, ma sempre due contemporaneamente: noi stessi e l’oggetto. L’essere umano impara a conoscere il mondo proprio attraverso questo meccanismo. Con gli occhi, le orecchie, il naso, la lingua e la pelle in quanto organo del tatto, entriamo in contatto con il mondo e impariamo a conoscerlo – e a conoscere noi stessi.

Senza contatto fisico non c’è realtà. Senza pelle non c’è mondo.

E senza contatto non c’è vita. Forse alcuni dei nostri lettori conosceranno già la storia seguente. Negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale, c’era un giovane medico che lavorava in uno dei numerosi orfanotrofi d’Europa piani di bambini. Un giorno si accorse che i bambini di un certo reparto sembravano più vivaci, sereni e meglio nutriti di tutti i loro coetanei e si ammalavano più di rado. In base alla sua preparazione medica, il giovane dottore si convinse che qualcuno doveva integrare la scarsa alimentazione fornita dall’istituto con cibi privati.

Dopo un periodo di osservazione, tuttavia, constatò che non era quello il motivo per le migliori condizioni dei bambini. La loro alimentazione era identica a quella di tutti gli altri. Ma con una unica differenza: contrariamente a tutto l’altro personale, la responsabile di quel gruppo di bambini, si “dava la pena” di prendere in braccio ogni bambino prima di dargli da mangiare e di accarezzarlo amorevolmente prima di dargli il biberon e rimetterlo nel lettino.
Da un cuore all’altro, passando per la pelle.

Il contatto attraverso la pelle è fondamentale quanto il cibo, l’acqua e l’ossigeno per la nostra esistenza. Non c’è animale, non c’è persona che possa svilupparsi appieno senza contatto, senza carezze, abbracci, movimento. Senza contatto il nostro sistema nervoso avvizzirebbe come un fiore senza luce.

Stranamente abbiamo sviluppato la convinzione che più si invecchia meno si ha bisogno di contatto fisico. In particolare nel caso di persone di sesso maschile. È un totale impoverimento! Non c’è niente di più lontano dalla verità e forse niente che causi altrettanti guai sul nostro piccolo pianeta. Se ogni persona venisse abbracciata e accarezzata anche solo una volta al giorno, dal primo giorno di vita fino al suo centesimo compleanno e oltre, credeteci: non ci sarebbero più guerre! Le guerre non scoppiano per avidità, bensì per mancanza d’amore e di contatto fisico. Ogni forma di avidità per i beni materiali non è altro che il desiderio nascosto o ciò che resta del desiderio di contatto e amore. Di quella pace che si instaura quando si è amati veramente.

Ora cominceremo il nostro viaggio per arrivare a una cura del corpo efficace, piacevole e saggia.

Tratto dal libro “Se Segui la Luna Tutto E’ Permesso” di J. Paungger – T. Poppe

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