Con l’arrivo della primavera e di temperature più miti avremo di certo più occasioni per potere restare all’aria aperta e programmare delle piccole escursioni in mezzo alla natura. Stare in luoghi naturali, pieni di alberi e vegetazione è il rimedio più efficace contro lo stress e il miglior modo per ricaricare le batterie senza alcun effetto collaterale.
Se non sappiamo come fare per connetterci con la natura, possiamo provare a seguire i consigli di Thomas Schorr-kon, il fondatore di Trackways.co.uk, che dal 1995 ispira e insegna a migliaia di persone di tutte le età a riconnettersi con la natura.
Thomas descrive cinque pratiche per imparare a connettersi con la natura a livelli più profondi. Cinque comportamenti fondamentali che possono essere insegnati a tutti e che ci invitano a sviluppare una profonda consapevolezza della natura che ci circonda attraverso l’osservazione e l’immersione.
Essere guidati in questo processo ci porta a un profondo livello di connessione e allo stesso tempo ci dona la comprensione di come condividere queste abilità con gli altri.
1 – Restare seduti in un luogo
Restare seduti in un luogo è un modo abbastanza semplice per riconnettersi con la natura.
Troviamo un luogo naturale nelle vicinanze che possiamo visitare ogni giorno.
Potrebbe anche trattarsi del nostro stesso giardino, se ne abbiamo uno, o di un piccolo parco o area verde vicino casa. Lo scopo è quello di continuare a visitare quel luogo per un lungo periodo di tempo e in momenti diversi del giorno e della sera, se possibile.
Osserviamo ciò che succede nel “nostro giardino” e poi costruiamo una chiara immagine della vita degli uccelli, delle piante, degli animali, degli insetti e del tempo durante le nostre visite. Costruiamo una mappa dei comportamenti e delle interazioni che osserviamo nei diversi momenti del giorno e persino nell’arco di un anno intero.
In questo modo possiamo diventare testimoni dei periodi di attività intensa e brulicante e dei periodi di riposo o immobilità; dei periodi dell’anno in cui gli uccelli si radunano insieme o dei periodi in cui combattono l’uno contro l’altro per il controllo del territorio.
Quando ne abbiamo la possibilità, possiamo fare esperienza della maestosità dell’alba o di lunghi e tranquilli pomeriggi estivi.
Possiamo scoprire così che gli steli anneriti e le foglie cadute ai nostri piedi in autunno stanno per diventare piante dai fiori colorati e dai profumi inebrianti in primavera.
Possiamo anche iniziare a notare i disegni nei percorsi degli animali e iniziare a renderci conto che sono il linguaggio più antico della Terra.
Noteremo che solo sedendoci immobili per mezz’ora possiamo cominciare a vedere la naturale armonia nelle attività di tutte le creature viventi.
2 – Il passo della volpe
Questo modo di camminare è l’aspetto successivo della connessione con la Natura.
Le volpi sono note per la loro abilità di movimento e adottando alcune delle loro abilità nel modo di muoversi e spostarsi anche noi possiamo muoverci in natura in un modo che provochi meno disturbo possibile.
Semplicemente muovendoci a metà della nostra normale velocità di camminata e permettendo ai nostri piedi di muoversi con una caviglia rilassata, cerchiamo di adottare un passo più naturale.
Quando possibile, togliamo le scarpe e scuotiamo le caviglie permettendo ai piedi di incontrare il suolo lentamente.
La parte più esterna del piede incontra il suolo per prima, a piedi nudi, quando la caviglia è rilassata. Poi il piede ci rotola sopra, piuttosto che appoggiare pesantemente il tallone e avere poco controllo sul resto del passo. Questo è il modo in cui siamo costretti a camminare con le scarpe.
Se vogliamo imparare a camminare in modo più naturale con le scarpe, dobbiamo esercitarci a camminare su un sentiero sterrato cercando di non far rumore. Ciò ci aiuterà a capire come dobbiamo poggiare il piede.
3 – Visione grandangolare
Ciò implica il coinvolgimento della nostra visione periferica in contrapposizione a ciò che chiamiamo visione limitata. Quando è praticata correttamente, si verificano considerevoli cambiamenti di consapevolezza e percezione.
Per attivare la nostra visione periferica teniamo le braccia distese di fronte a noi e muoviamo le dita. Poi, con le dita che si muovono, allarghiamo leggermente le braccia. Mentre facciamo ciò, teniamo gli occhi fissi nella stessa posizione mentre le mani si muovono ai lati: ciò ci induce a una visione più ampia.
La visione grandangolare è considerata la porta d’accesso dell’invisibilità. Se osserviamo una persona o un animale usando la visione grandangolare essi non saranno consapevoli del nostro sguardo. Ciò ha un’implicazione molto importante quando siamo in mezzo alla natura, poiché il nostro sguardo potrebbe creare un notevole disturbo.
4 – Il linguaggio degli uccelli
Il linguaggio degli uccelli comprende una serie di significati che se abilmente osservati ci possono aiutare a interpretare non solo cosa stanno comunicando ma anche a capire come non attivare il sistema d’allarme della natura che essi rappresentano.
È da qui che arrivano i concetti del movimento silenzioso e dell’invisibilità. Gli indiani Apache erano maestri in queste abilità e potevano percepire l’approccio di intrusi a due miglia di distanza osservando il linguaggio degli uccelli.
Come già affermato, se ci sediamo immobili per mezz’ora in un luogo, l’attività ritornerà al suo naturale fluire. Vedremo gli uccelli nutrirsi, cantare, chiamare i compagni, pregare e persino lottare fra di loro. Le chiamate associate a queste attività fanno tutte parte del meraviglioso linguaggio degli uccelli.
Se gli uccelli non sono in allarme, i mammiferi cominceranno a sentirsi più sicuri e smetteranno persino di nascondersi. Se vogliamo avvicinarci al nostro luogo naturale senza disturbare questi abitanti, allora il nostro approccio deve essere diverso dal nostro solito modo di muoverci.
Camminiamo lentamente e con attenzione, poggiando i piedi in modo da non fare troppo rumore e ridurre così il nostro impatto.
Quando comprenderemo la camminata della volpe, la visione grandangolare e il linguaggio degli uccelli, cominceremo a essere in grado di muoverci nell’ambiente creando il minimo disturbo.
Se un uccello lancia un allarme e vola via da noi quando ci avviciniamo, potrebbe voler dire che abbiamo già mancato diversi fondamentali passaggi di comunicazione con quell’uccello, tanto da indurlo a considerarci estranei all’ambiente e a comunicare ai mammiferi della zona che ci stiamo avvicinando.
5 – Ringraziamento
Questa pratica antica può creare un effetto davvero sorprendente sull’ambiente in cui ci troviamo, specialmente se naturale. Potranno volerci un esperimento o due prima di potere vedere qualche risultato, ma è una pratica che produrrà sicuramente i suoi frutti.
Questa pratica serve a trasformare le emozioni negative e a trasmettere all’ambiente una vibrazione positiva ed espansiva.
Mentre camminiamo verso il nostro luogo in cui stare seduti, fermiamoci e cominciamo a ringraziare.
Possiamo pensare a tutte le cose e alle persone che supportano la nostra vita e la rendono possibile. Se riusciamo a essere autenticamente coinvolti in questa attività, non passerà molto tempo prima che gli uccelli e i mammiferi rispondano direttamente alla vibrazione che stiamo emanando cantando e adottando altri comportamenti a loro naturali.
Quando iniziamo a praticare questo modo di stare in mezzo alla natura, si aprono le porte verso un mondo segreto che di solito prende vita quando non siamo presenti. Veniamo accettati come parte dell’ambiente e possiamo trarre gioia e felicità dal creare una connessione vera e viva con tutto ciò con cui condividiamo questa vita e questo pianeta.
Ancora una buona primavera.
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