Meditare è Aprire un Dialogo con Sé Stessi

Ho cominciato a meditare per curiosità, quasi per gioco. Ho cominciato a meditare in piccolo, senza grandi aspettative e senza cercare risposte roboanti e definitive. E, piano piano, la meditazione è diventata parte della mia vita, quasi senza che me ne accorgessi. Quasi non mi accorgevo che la mia vita cambiava, giorno dopo giorno, ogni volta che trovavo il tempo e la voglia di meditare. Perché, in realtà, cambiavo io. Me ne sono accorto in tutta la sua evidenza, quando mi sono trovato ad affrontare una sfida apparentemente insuperabile e a trovare risposte a domande che non avrei mai immaginato di dovermi fare.

Benedico quelle mie traballanti meditazioni dei primi giorni. E benedico me stesso perché, se mi fossi arreso e mi fossi detto: “io non ci riesco, la meditazione non fa per me”, forse, oggi, non sarei qui a scrivere a voi. E di sicuro, non scriverei le cose che scrivo. Spesso, uno degli ostacoli principali alla pratica costante della meditazione è l’aspettativa che, attraverso di essa, si trovi un immediato beneficio, in termine di soluzione ai problemi pratici che abbiamo, di benessere psicofisico, di sollievo dalle nostre difficoltà.

Questa aspettativa, se non immediatamente soddisfatta, può provocare frustrazione e la conseguente sensazione che “meditare non faccia per noi”. In realtà, meditare è aprire un dialogo con sé stessi, con il proprio mondo interiore, con la propria Anima e la sua eterna evoluzione spirituale. Significa intraprendere, con curiosità, con amore per sé stessi e senza paura, un percorso di osservazione del mondo dal punto di vista dell’Anima. Con la consapevolezza che si tratta di un percorso infinito, che mette in moto, in maniera armonica, energie profonde e ci apre prospettive del tutto inesplorate.

E, piano piano, si arriva a quel senso di pace interiore, di profonda serenità, di osservazione amorevole del proprio divenire, e ciò che all’inizio ci sembrava così essenziale (benessere, abbondanza materiale, liberazione dalle emozioni negative) ora diventa solo una piccola conseguenza di un risultato ben più consistente: aver trovato, per la prima volta, davvero sé stessi.

Tratto da “Un Pensiero d’Amore alla volta” di Abbracciodiluce

Puoi trovare la recensione del libro qui.

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