Stagioneterapia (Agosto): Svago e Riposo

Il sesto mese dell’antico calendario celtico assunse il nome di Augustus nell’anno 8 a.C., in onore del primo imperatore romano. L’otto rappresenta bene questo mese poiché è un numero che richiama l’idea di pienezza, quiete ed equilibrio cosmico. Il mese d’agosto è inaugurato da una festa Wiccan molto importane, la festa di Lughnasadh (1 agosto) o festa di Lugh, dio del Sole e del primo raccolto, che celebra questa divinità considerata l’inventore di tutte le arti, in particolare quella della semina e della raccolta di messi. In tale occasione si celebravano anche ricongiunzioni parentali, venivano placate eventuali discordie e stabiliti matrimoni. In pratica questo era il giorno in cui si festeggiava l’Antica Madre Terra, un momento particolare di riflessione e resa dei conti consacrato all’arte dell’equilibrio non solo della natura ma di tutti i fatti della vita.

In molte parti d’Europa ma soprattutto in Germania è rimasto un antico rito dell’ultimo “covone” in cui i mietitori lasciano un grosso ciuffo di spighe nel grano e lo vestono da donna, chiamandolo Madre del Grano o del Raccolto; gli abitanti della zona hanno poi l’usanza di danzarci attorno come ringraziamento per i frutti donati. […] In generale è ricorrenza comune celebrare queste feste realizzando un pane dalle farine dei chicchi provenienti dai primi covoni raccolti: questo pane viene poi arricchito con semi, erbe aromatiche e frutta e diviso tra tutta la famiglia come buon auspicio di ricchezza e fertilità.

Per gli antichi romani, agosto, e in particolare le Feriae Augusti (il nostro Ferragosto) rappresentavano un mese di riposo e al contempo di transizione: si abbandonavano le fatiche dei mesi precedenti, venivano conclusi i raccolti ma già si cominciava a gettare in avanti lo sguardo alla nuova imminente stagione carica d’impegni.

Agosto ha mantenuto, accanto alla sua caratteristica di svago e riposo, anche questo stato di aspettativa, di apprensione verso il futuro che trova somatizzazioni soprattutto a livello gastrico. Questo mese, impigrito dalla calura e dal frinire delle cicale, ispira di staccarsi dalle preoccupazioni quotidiane per dedicarsi al contatto con la parte di più nascosta di noi. È questo il momento di dedicarci a tutte quelle attività che solitamente non coltiviamo, ad esempio, la lettura di libri, camminate nella natura, pratica di sport per incontrare il nostro spazio interno più vero.

Vi è poi una notte considerata magica, la notte di San Lorenzo, quella in cui, distesi sulle spiagge o nei prati, stiamo in attesa di vedere qualche stella cadente per esprimere un desiderio. Si tratta in realtà di una pioggia di meteoriti provenienti dalla costellazione di Perseo, ma al di là di questo l’idea di fondo è che il desiderio si realizzi solo nel segreto, ovvero nella parte più nascosta di noi, quella che in questo periodo dell’anno dobbiamo imparare ad ascoltare e coltivare di più: quella dell’istinto più profondo, l’unico che può guidarci verso la realizzazione.

Tratto dal libro di Silvia Carri “Stagioneterapia“. Puoi trovare la recensione del libro qui. La versione ebook qui

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